Volkswagen Passat: da 50 anni un successo globale - alVolante.it

2023-03-16 16:27:16 By : Mr. Nathan mong

CINQUANTENNE DI SUCCESSO - Dal 1973 a oggi, in Europa, l’hanno scelta più di 23 milioni di automobilisti; il record si aggiorna oltre quota 30 milioni se si considerano anche quelli cinesi e americani. Il successo della Volkswagen Passat va ben al di là l’aritmetica, ma nell’anno in cui festeggia il suo primo mezzo secolo di vita vale senz’altro la pena analizzare le ragioni che hanno contribuito a farne la seconda bestseller di sempre della casa di Wolfsburg, davanti al Maggiolino (21,5 milioni) e dietro la regina Volkswagen Golf (che ha superato quota 35 milioni). La Passat è anche la vettura di dimensioni medio-grandi più venduta di tutti i tempi, primato che le è valso un posto tra le dieci auto più vendute della storia (scopri qui la classifica completa).

UN VERO STATUS SYMBOL - Praticità, comfort, robustezza e tanto, tantissimo spazio a bordo: queste le principali qualità che, unite a uno stile sobrio ed elegante che con l’avvicendarsi di ben otto generazioni si è fatto via via più grintoso e accattivante, hanno permesso alla Volkswagen Passat di affermarsi come un vero status symbol, divenendo la prima scelta di tanti automobilisti in cerca di una compagna di viaggio comoda e affidabile con cui macinare chilometri e chilometri. Oltre il tempo e oltre le mode - persino quella, ormai dilagante, di suv e crossover -, il successo della Passat prosegue immutato ai giorni nostri. Nella nostra fotogallery, ne riassumiamo le tappe generazione dopo generazione.

Lanciata nel 1973 e prodotta fino al 1981, la prima Volkswagen Passat condivide la base meccanica a trazione anteriore con la coeva Audi 80, dalla quale eredita anche i motori a quattro cilindri (un 1.3 da 60 CV e un 1.5 da 75 CV). Rispetto alla K70 di cui raccoglie il testimone (una “berlinona” piuttosto anonima alla quale spetta però l’importante primato di essere la prima vettura “tutto avanti” del marchio), il nuovo modello, molto più pratico e moderno, sembra disceso da un altro pianeta. Merito, innanzitutto, di una vivace carrozzeria a due volumi sia a 2 sia a 4 porte lunga appena 4,19 metri (meno di un’odierna T-Roc). Allo stile della Passat lavora anche Giorgetto Giugiaro, che in quel periodo mette la firma su altri due importanti modelli Volkswagen, la Golf e la sua variante coupé Scirocco. Lo spazio per persone e bagagli, ai vertici della categoria, è ancora più sfruttabile sulla station wagon, che affianca la berlina a partire dal 1974. Dal 1979 la Passat è proposta anche nella grintosa versione GLi: equipaggiata con lo stesso, esuberante motore 1.6 da 110 CV della Golf GTI, è la prima vera giardinetta sportiva tedesca.

Costruita dal 1981 al 1988 sul pianale B1 leggermente allungato, la Volkswagen Passat di seconda generazione mantiene lo stile e le proporzioni della progenitrice. Alla gamma si aggiunge una versione a tre volumi venduta come Volkswagen Santana fino al 1985 in Europa (ma non Italia), Brasile, Nicaragua e Cina. L’avventura della Passat, che per la prima volta nella sua carriera sbarca oltre i confini europei, si estende al Nord America (dove arriva nel 1982 con il nome di Quantum) e al Messico (dove si chiama Corsar e rimane in listino dal 1984 al 1988). L’offerta dei motori si amplia con l’introduzione di un 1.9 e di un 2.0 a benzina di origine Audi, entrambi a cinque cilindri, e di un 1.5 e un 1.6 diesel (quest’ultimo anche turbo). 

Rimasta sulla breccia dal 1988 al 1993, la Volkswagen Passat di terza generazione è la prima costruita su una piattaforma progettata interamente dalla casa di Wolfsburg (l’architettura di partenza è quella della Golf). La carrozzeria del nuovo modello, caratterizzata da un cofano anteriore senza mascherina che ricorda le vecchie Volkswagen 411 e 412 a motore posteriore, presenta forme più moderne e affusolate rispetto a quelle spigolose delle antenate. A trarne vantaggio è l’efficienza aerodinamica: ottimo, per la categoria, il Cx di 0,29. Alimentati a iniezione e non più a carburatori, i motori a benzina diventano più brillanti e fluidi nell’erogazione. La loro disposizione in senso trasversale, inoltre, consente l’adozione del sistema di trazione integrale permanente Syncro, che garantisce una ripartizione continua ed automatica della coppia tra i due assali grazie a un giunto viscoso. La versione 1.9 turbodiesel si distingue per la scarsa sete di gasolio: la casa dichiara un consumo meglio di un litro ogni 16,1 km. Nella gamma spiccano per le loro brillanti prestazioni la 1.8 G60 GTI da 160 CV (rispetto alla GTI standard ha il compressore volumetrico e raggiunge i 215 km/h) e la 2.8i VR6 da 174 CV. Quest’ultima, grazie a un nuovo sei cilindri “a V stretta” che equipaggia anche la coupé Corrado, tocca i 224 km/h.

“Rinfrescata” nel look con la reintroduzione della griglia frontale e fanali più affusolati, la Volkswagen Passat di quarta generazione, prodotta dal 1993 al 1997, non presenta sostanziali modifiche strutturali rispetto al precedente modello. Tuttavia, la sicurezza compie un importante balzo in avanti: l’airbag ora è anche per il passeggero e le cinture di sicurezza hanno il pretensionatore. Nella gamma motori debutta il 1.9 TDI a iniezione diretta di gasolio, un quattro cilindri turbo da 90 CV che a fronte di una velocità massima di quasi 180 km/h assicura percorrenze da record, con un’autonomia dichiarata di oltre 1.300 km con un pieno. 

Strettamente imparentata con la coeva Audi A4 (dalla quale eredita la disposizione longitudinale a sbalzo dei motori e le raffinate sospensioni anteriori a quadrilatero alto), la Volkswagen Passat di quinta generazione debutta nel 1996 e rimane in produzione fino al 2005. Nel 2001, a metà carriera, un piccolo restyling ne ringiovanisce non di poco l’aspetto con nuovi fari anteriori e posteriori, paraurti di nuovo disegno e un nuovo cofano motore. Frutto di uno studio dell’aerodinamica particolarmente accurato, il Cx di 0,27 è tra i migliori della categoria. La sicurezza attiva migliora grazie all’ABS (di serie su tutte le versioni, è abbinato al controllo elettronico della trazione e al bloccaggio elettronico del differenziale), al controllo elettronico della stabilità (optional) e alla trazione integrale (disponibile a partire dal 1997 e denominata 4Motion, è quella 4x4 permanente delle Audi quattro). Nel 2002, proposta con carrozzeria sia berlina sia giardinetta, debutta la Passat W8: il suo 8 cilindri a W da 275 CV è a oggi l’unico motore con questo complicato schema ad aver visto le luci di una catena di montaggio.

Come avvenuto in passato per la Volkswagen Passat B3, anche il modello di sesta generazione prodotto tra il 2005 e il 2010 abbandona la piattaforma medio-grande dell’Audi per adottare quella (opportunamente modificata e allungata) della contemporanea Golf. Dalla “sorellina” derivano la collocazione in senso trasversale dei motori e molte componenti meccaniche, come per esempio le sospensioni mutilink. Sul fronte dei motori, la novità più importante, nel 2008, è l’introduzione del 1.4 TSI a benzina con sistema di sovralimentazione doppia: ai bassi regimi lavora un compressore volumetrico, agli alti un turbocompressore. Al vertice della gamma si colloca la potente versione R36: mossa da un 3.6 V6 a iniezione diretta di benzina da 300 CV, brucia lo “0-100” in 5,6 secondi, mentre la velocità massima è limitata elettronicamente a 250 km/h.

Quasi identica al modello precedente dentro ma tutta nuova fuori, la Volkswagen Passat di settima generazione, lanciata nel 2010 e rimasta in produzione fino al 2014, è offerta anche nella variante station wagon Alltrack. Grazie alla carrozzeria rialzata di 30 millimetri e alla trazione integrale, in questa pratica e grintosa versione “tuttoterreno” la Passat è in grado di avventurarsi anche nel fuori strada leggero. 

Presentata nel 2014, l’anno seguente la Volkswagen Passat di ottava generazione è stata insignita del premio “iF gold award”, uno dei riconoscimenti di design più prestigiosi al mondo. Il modello oggi in vendita (in Europa solo con carrozzeria berlina: la station wagon è uscita di produzione lo scorso anno) nel 2019 ha ricevuto un un aggiornamento stilistico (nella foto qui sopra) con una calandra e paraurti di nuova foggia e fari anteriori con tecnologia Matrix LED (quelli posteriori, anch’essi ridisegnati, hanno un effetto tridimensionale). Più lunga di quasi 70 centimetri rispetto alla capostipite del 1973, la nuova Passat può contare sui più avanzati sistemi elettronici di aiuto alla guida, dal cruise control adattivo alla frenata d’emergenza automatica con riconoscimento dei pedoni al mantenimento della corsia. Accanto ai tradizionali motori alimentati solo a benzina o a gasolio debuttano nuovi propulsori ibridi ricaricabili.

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